Le Biotecnologie

Tecnologie abilitanti per tanti comparti industriali

Le biotecnologie sono tecnologie che utilizzano organismi viventi come batteri, lieviti, cellule vegetali e animali o parti di essi per sviluppare prodotti e processi. 

Definite nel 2009, dalla Comunità Europea, Key Enabling Technology rappresentano vere e proprie tecnologie abilitanti per tanti comparti industriali, fornendo attraverso le loro innumerevoli e diverse applicazioni risposte a molteplici esigenze sempre più urgenti della società moderna a livello di salute pubblica, cura dell'ambiente, agricoltura, alimentazione, sviluppo sostenibile.   

Un recente studio commissionato a EY ci dice che il mercato biotech europeo triplicherà da qui al 2028 creando valore e nuove opportunità. Secondo stime dell’Unione europea, ogni euro investito nella bioeconomia genererà un valore aggiunto di 10 euro nell'arco dei successivi 10 anni. Non solo, si stima anche che ogni occupato nel settore biotech generi altri 5 occupati nei settori dell'indotto; nei settori tradizionali il rapporto è ridotto, 1 a 1,5.

Tutti numeri che confermano le grandi potenzialità di questa tecnologia anche in termini di opportunità economiche, di crescita e di occupazione.

Oggi le moderne biotecnologie, affinate ed evolute, rappresentano lo strumento per il raggiungimento di traguardi fino a qualche anno fa totalmente inimmaginabili: permettono di dare cure risolutive a malattie che erano prive di trattamenti efficaci, di offrire terapie personalizzate e diagnosi tempestive, di migliorare le varietà vegetali, preservando la biodiversità. Ma anche di lavorare allo sviluppo di un sistema produttivo basato su fonti primarie alternative al petrolio, di avere prodotti eco-compatibili e processi con minore o nessun impatto ambientale, solo per citare una minima parte degli innumerevoli ambiti di applicazione di queste straordinarie tecnologie. 

Biotech

La fotografia delle imprese di biotecnologie in Italia    

Più di 800 imprese, 13.700 addetti, oltre 13 miliardi di fatturato stimati nel 2022 e un mercato che registra una crescita su diverse variabili a testimonianza di un comparto resiliente, dinamico e strategico per lo sviluppo del Paese.  

Secondo l'ultimo aggiornamento congiunturale ENEA-Assobiotec “Le imprese di biotecnologia in Italia. Facts&Figures 2023” il comparto ha vissuto una forte crescita del fatturato nel 2021 e si attende un consolidamento del dato per il 2022.

Imprese biotech in Italia

Le imprese biotech per settore di applicazione

Su questa variabile, rimane prioritario il peso delle biotecnologie per la salute con il 74% del totale, ma negli ultimi due anni sono soprattutto le applicazioni per la bioeconomia (industria e agricoltura) a riprendere l’espansione con tassi di crescita superiori al 30% per entrambi gli ambiti di applicazione nel biennio 2021-2022, giungendo a rappresentare oltre un quarto del fatturato biotech italiano con una quota per il 2021 pari a più del 25% del totale e in ulteriore tendenziale crescita nel 2022. 

Sebbene l’attività delle realtà biotech rimanga in gran parte concentrata nell’ambito della salute umana (poco meno del 50%), tra il 2014 e il 2021 si registra l’espansione delle quote relative alle imprese che sviluppano applicazioni biotecnologiche per l’industria e l’ambiente che, dal 2014, mostrano il ruolo propulsivo che hanno per la bioeconomia.

Le imprese biotech per dimensione

Se si analizza la classe dimensionale la quota di imprese di micro o piccole dimensioni supera l’82% del totale, mentre le grandi realtà (+ 250 addetti) rappresentano poco meno dell’8% dell’intera popolazione in analisi.

Le imprese biotech per distribuzione geografica

Imprese biotech in Italia

A livello territoriale resta molto forte la polarizzazione, soprattutto per le variabili economiche.

Le prime 4 regioni (Lombardia, Lazio, Toscana e Piemonte) rappresentano oltre il 90% del fatturato, l’80% degli investimenti in R&S intra-muros e l’80% degli addetti, mentre scende al 52% se si considera il numero di imprese.

La regione leader resta la Lombardia, seguita dal Lazio e dalla Toscana fortemente specializzate nelle applicazioni per la salute, mentre sono le regioni settentrionali in genere a mostrare una marcata specializzazione nelle applicazioni delle biotecnologie ai processi industriali.

Nel meridione, che rappresenta circa il 20% in termini di numero di imprese, spiccano la Campania (poco meno dell’8%) e la Puglia (poco più del 4%).

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